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Décembre Noir - The Renaissance of Hope (2020) Hi-Res

Décembre Noir - The Renaissance of Hope (2020) Hi-Res

BAND/ARTIST: Décembre Noir

  • Title: The Renaissance of Hope
  • Year Of Release: 2020
  • Label: Lifeforce Records
  • Genre: Metal, Death Metal, Doom Metal
  • Quality: FLAC 24bit-44.1kHz / FLAC (tracks) / Mp3 320 kbps
  • Total Time: 48:00
  • Total Size: 622 Mb / 357 Mb / 122 mb
  • WebSite:
Tracklist:

01. A Swan Lake Full of Tears
02. Hope / Renaissance
03. Ritual and Failure
04. Streets of Transience
05. Wings of Eschaton
06. Behind the Scenes

In tutta onestà, temevamo un nuovo ‘mattone’ da parte dei Decembre Noir, dopo i settanta minuti del precedente “Autumn Kings”. Pur apprezzando lo stile e la dedizione della formazione tedesca, durante l’ascolto di quel disco erano sorti alcuni dubbi sulla longevità e sull’efficacia complessiva di un’opera che insisteva molto su ripetizioni e brani dalla durata sfibrante. Il nuovo “The Renaissance of Hope”, tuttavia, non arriva a cinquanta minuti, dando a intendere che il quintetto in questa occasione abbia mollato un po’ il personaggio di death-doom metal band austera e un po’ megalomane, evitando al tempo stesso di fare le cose a cazzo di cane. Lì, dove in alcuni brani una volta spiccava un mood solenne ma alla lunga logoro, ora brillano venature orecchiabili e composizioni vagamente più vivaci. Un parziale ritorno all’impatto dei primi album, insomma, dove malinconia e astio vengono dipinti tramite un’architettura musicale maggiormente diretta e fruibile. Riff, intrecci e sfumature – tra scenari rarefatti, richiami death-black con tanto di blastbeat e un più spiccato dinamismo a livello ritmico – godono di una rinnovata capacità di sintesi da parte della band, andando a fondersi in canzoni (solo sei questa volta) che riescono presto ad imprimersi nella mente dell’ascoltatore. Certo, non si può dire che i Decembre Noir si siano messi a confezionare hit immediate come fanno i maestri Paradise Lost: il growling del cantante Lars Dotzauer è onnipresente e la loro anima resta profondamente doom e poco incline ai compromessi, ma il piglio ipnotico tipico della loro proposta, qui alternato a ritmiche più sciolte e a struggenti conclusioni in crescendo, si dimostra più duttile che mai, tanto che pezzi come “Hope / Renaissance” o “Streets of Transience” non tardano a mostrare un equilibrio perfetto in un pulsare incessante e incontenibile degno dei migliori Swallow The Sun. Detto infine di un’estetica particolare e di una produzione davvero ben curata, “The Renaissance of Hope” si dimostra un convincente ritorno discografico per una realtà che ambisce a diventare un punto di riferimento nell’attuale panorama death-doom.







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