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Bettina Corradini - Debandade (2009)

Bettina Corradini - Debandade (2009)

BAND/ARTIST: Bettina Corradini

  • Title: Debandade
  • Year Of Release: 2009
  • Label: Philology
  • Genre: Jazz / Vocal Jazz
  • Quality: Mp3 / 320kbps
  • Total Time: 62:29 min
  • Total Size: 141 MB
  • WebSite:
Tracklist
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01. Cold Winds
02. Change (Débandade)
03. Talk To Me
04. My Tribe
05. Andros Bar
06. Sin Hombre
07. Dehors Il Pleut
08. Some Say
09. You Are The Sunshine Of My Life
10. No End To Love
11. Soul Voyage

La cantante e compositrice italo–francese (nata e vissuta a Parigi fino al venticinquesimo anno d'età) ha ben dosato la sua verve artistica e le esperienze vissute - che l'hanno vista impegnata anche come songwriter – ed ha scelto, con particolare acume, il tentetto di musicisti che materializzano il suo sound. In particolare risulta vincente il connubio con la pianista Aisha Ruggieri che ha arrangiato anche tutti i brani di Debandade. Contrariamente a quanto il titolo afferma (sbando, allo sbando) Bettina Corradini, musicalmente parlando, non corre questo rischio. Dieci composizioni di particolare freschezza e spessore animate dalla sua voce intensa, abile nel dosare i pitch, pur mantenendo fede al suo registro. Un jazz moderno con venature smooth, ricco di idee felici. Musica dai molteplici riferimenti, anche a linguaggi extra jazzistici che abbraccia il groove R'&B' di My Tribe, con buona prova di Renzo De Rossi al tenore, dal linguaggio maturo e personale ed una hancockiana Ruggieri; o lo sposalizio tra il vecchio ed il nuovo, come in Andros Bar e Dehors il Pleut, dalla varietà di timbri accostati e miscelati che migrano da uno strumento all'altro e dove la voce della Corradini suggerisce rimandi a Juliette Greco ed Edith Piaf, per lirismo ed intensità. Le dinamiche pianistiche newyorchesi della Ruggieri, ottima dispensatrice di calzanti pause ed intervalli, si mescolano con le strutture melanconiche disegnate dall'accordion di Titti Castrini. Prezioso anche il lavoro di tessitura di Paolo Boninsegna che ben sottolinea il tracciato armonico, così come l'agile drive di Zanier.

Change e Sin Hombre sono marchiati dall'apollineo suono del grande Ernie Watts (fin troppo sottovalutato), discreto ed incisivo e sempre attento all'equilibrio sonoro, sia nel fast tempo del primo brano che nelle atmosfere slow del secondo.

Il lavoro si chiude con le sonorità ritmiche fusion di Soul Voyage che caratterizzano ancora una volta l'eloquio forbito della Ruggieri e le doti compositive e vocali della Corradini, allineate empaticamente nel congiungere il mood francese con le rocciose sonorità americane.

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